Aida di Giuseppe Verdi: colore e realismo con T1 Profile

Aida di Giuseppe Verdi: colore e realismo con T1 Profile

Il 27 settembre 2019, nell’ambito del Festival Verdi, è andata in scena a Busseto la prima di Aida, seguita da 10 repliche svoltesi fino al 20 ottobre; l’opera è proseguita in tournée nel circuito lirico lombardo, riallestita nelle città di Cremona, Brescia, Pavia, Como e Bergamo, e terminerà il 15 dicembre.

Aida è un’opera di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, composta da 4 atti suddivisi in 7 scene completamente diverse le une dalle altre. Questo capolavoro ottocentesco narra le vicende di Aida, principessa etiope catturata e resa schiava in Egitto, dove il comandante Radamés è combattuto tra il suo amore verso la giovane e la sua lealtà nei confronti del Faraone.

Il primo allestimento di questo capolavoro era stato realizzato nel 2001 sempre a Busseto, città natale del compositore parmense. Coprodotta da Teatro Regio di Parma e Teatro Comunale di Bologna, in collaborazione con OperaLombardia, Aida è stata illuminata dal progetto luci di Fiammetta Baldiserri, realizzato con i T1 Profile di ROBE lighting, forniti da Musical Box Rent S.r.l. di Verona.

«Il punto di partenza per l’illuminazione – racconta Fiammetta – risale al 2001, quando collaborai alla messa in scena di Aida per la regia del Maestro Franco Zeffirelli. Il teatro di Busseto che ci ospitava apparve allora troppo piccolo per contenere la scena ideata dal Maestro; questo condizionò il progetto luci che fu adattato per offrire la copertura totale dei piani sui quali si sarebbe sviluppata la trama. Fu un impianto tradizionale che svolse bene il suo compito di illuminare scene e cantanti, ma contraddistinto da un altissimo numero di corpi illuminanti che fu necessario montare negli spazi a nostra disposizione. Oggi, 17 anni dopo, la stessa opera è andata in scena nel medesimo teatro e ha potuto avvalersi della moderna tecnologia dei T1 Profile di ROBE, i nuovi sagomatori a LED a testa mobile. I cromatismi dei T1 hanno ricreato in modo ottimale l’illusione della notte buia nella cella occupata da Radames, dell’abbagliante sole nel deserto e degli interni illuminati dalle torce. I movimenti precisi dei T1, la resa cromatica e la potenza facile da modulare hanno aggiunto valore al capolavoro di Zeffirelli: una vera “marcia trionfale”!

«Già nel 2001 il Maestro Zeffirelli aveva ben chiara l’immagine finale che desiderava vedere per Aida e quest’anno ho cercato di ricreare le stesse atmosfere di allora ma usando proiettori diversi, i Robin T1 Profile, appunto. L’obiettivo è stato quello di ricreare le stesse atmosfere ottenute 17 anni fa con un impianto da circa 150 apparecchi ad incandescenza ma questa volta usando solo 16 T1 Profile per illuminare ben 7 scene tutte molto diverse fra loro.»

La prima scena è quella del Palazzo, ambientata di giorno e illuminata come se la luce entrasse da una finestra posta sulla destra.
La seconda scena, quella del Tempio, è caratterizzata da un’atmosfera mistica che evoca un ambiente illuminato da bracieri, torce e candele.
Il Gineceo, nella terza scena, è un locale interno ma molto luminoso dal momento che la scena è ambientata di giorno e include una grande finestra con grata.
L’ambientazione della quarta scena, quella del Trionfo, è all’aperto, di giorno, ai piedi delle piramidi: «Il Maestro Zeffirelli ha voluto che fosse quasi solo in controluce per enfatizzare la luminosità», racconta Fiammetta.
La scena del Nilo, l’unica del terzo atto, è ambientata di notte, all’aperto: «In questa scena abbiamo ricreato la notte – racconta la lighting designer – quindi è fredda e scura; tuttavia l’azione si svolge quasi esclusivamente dentro un “taglio caldo” evocando la luce che fuoriesce dal tempio dove all’inizio dell’atto Amneris si reca per pregare gli Dei».

Per la sesta scena, il Giudizio, è stato creato un ambiente interno con bracieri e torce.
L’ultima scena, quella della Tomba di Radamès, ricrea un’ambientazione notturna con pochi speciali sui cantanti e un controluce freddo.

Due T1 sono stati disposti in sala, a destra e a sinistra, per creare la luce frontale, mentre gli altri sono stati alloggiati su 4 americane e usati sia per il controluce sia per l’illuminazione di taglio.

«Ho scelto T1 per tre motivazioni – spiega Fiammetta. La prima è la qualità dei bianchi caldo e freddo, unica colorazione che ho usato, facilmente regolabili con il parametro “Color Temperature”. La seconda è la dimensione ridotta di questo proiettore, che pesa solo 24Kg, caratteristica fondamentale perché l’allestimento di Aida è stato fatto nel piccolissimo teatro di Busseto. Le scenografie hanno occupato gran parte dello spazio in graticcia ed è quindi stato importante scegliere un proiettore non troppo ingombrante; anche il montaggio di due proiettori in sala (sulle staffe del teatro) è stato facilitato dal peso ridotto. La terza motivazione è la silenziosità: come ho già detto, il teatro di Busseto è piccolissimo e Aida, come tutte le opere, ha dei momenti di musica “pianissimo” quindi sarebbe stato impossibile usare proiettori rumorosi perché il direttore d’orchestra si sarebbe lamentato.»

Conclude Fiammetta: «Ho apprezzato il fatto che i T1 permettano di ottenere tutte le temperature di colore; inoltre, la sensibilità al dimmer è perfetta e i colori sono di facile gestione, caratteristica indispensabile in questo genere di produzioni. Tutto lo spettacolo richiedeva una luce naturale e realistica e, grazie ai T1, ho potuto illuminare alla perfezione i personaggi con le diverse temperature di bianco: questi proiettori permettono la totale personalizzazione di ogni colore rispettando le scelte fatte sui cromatismi delle scene. L’elevato CRI mi ha permesso infatti di non alterare il colore scelto dal costumista illuminando egregiamente i costumi colorati dei personaggi e anche gli incarnati.»

© RM Multimedia S.r.l.
© Photo: Roberto Ricci
Lighting designer: Fiammetta Baldiserri
Programmazione: Lorenzo Gaudenzi a Busseto, Veronica Varesi Monti a Cremona e in Lombardia
Service: Musical Box Rent S.r.l.
Direttore d’orchestra: Michelangelo Mazza
Regia e scene: Franco Zeffirelli
Costumi: Anna Anni
Coreografie: Luc Bouy